Cenzo Cocca
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dalle radici alla poesia
a cura di Elisabetta Mero
Opening giovedì 10 aprile 2025
h. 18.00 – 21.00
Plus+, Via Novati 2, Milano
LAQ heritage, in occasione della design week, è lieta di accogliere fino al 13 aprile, negli spazi di Plus+ in Via Novati 2 nel cuore delle 5VIE, la mostra CENZO COCCA, dalle radici alla poesia, una selezione di opere tratte dalle serie “Testi cuciti” che l’artista sardo realizza da alcuni anni e che per la prima volta espone a Milano.
In mostra tessuti che rimandano ai decori intimi degli interni di una volta, ricamati con poesie ideate dall’artista. “I testi prendono vita inizialmente su un taccuino e successivamente vengono trasposti con il ricamo su fazzoletti o centrini, spesso generosamente donati” (C.Cocca).
L’opera di Cenzo Cocca, nato a Ghilarza (OR) nel 1994, recupera il passato attraverso l’utilizzo di oggetti che hanno perso la loro funzione d’origine ridonandogli vita in un processo di continuità trasformandoli in territori di scrittura interiore, o come nel caso della serie “Friscuri” sono citazioni di momenti conviviali che la contemporaneità ha quasi del tutto perso.
L’atto di ricamare e cucire, oltre a essere una pratica meditativa, ha una valenza fortemente simbolica “sinonimo di connessione di piani differenti, dimensioni spaziali e temporali” (scrive Barbara Pavan nel 2022 nel catalogo di una mostra a lui dedicata a Perugia).
I suoi lavori sono da osservare da tutti i lati per scoprire la tecnica, patrimonio immateriale tramandabile da maestro ad allievo, di madre in figlia.
La tradizione tessile sarda è dunque un punto di partenza che attraverso il processo creativo si trasforma e diventa viva. Nella visione collettiva dell’opera d’arte si respira l’insegnamento di Maria Lai e per l’utilizzo libero delle materie Alberto Burri, artista che lo ha più di tutti illuminato.
A completare la mostra saranno presenti anche alcune opere della serie “Ritratti” (ricami su carta) e una piccola selezione di arazzi della tradizione folkloristica sarda (pubblicati nel catalogo “dal vicino occidente” a cura di Alberto Boralevi).
I motivi geometrici, le stilizzazioni, le forme archetipiche di questi ultimi ci fanno comprendere come l’arte tessile, in Sardegna, sia un linguaggio, un sistema di trasmissione visiva che connette generazioni e Cenzo Cocca con il suo lavoro mostra di aver ricevuto e compreso questa eredità culturale. Scrive di lui Chiara Manca “Le sue opere sono una ricerca di immagini e parole, tratte dal quotidiano o dall’immaginario, trasposte in cuciture di fili colorati che sembrano il tratto incerto di matite su carta”.
Breve Biografia
Andrea Cocca, in arte Cenzo, nel 2015 avvia la sua formazione come stilista a Nuoro e dal 2017 inizia a esporre regolarmente opere cucite a mano su tessuto e ritratti cuciti su carta. Il suo lavoro si inserisce in modo naturale nell’ambito della fiber art con attenzione ai temi dell’identità̀, dell’abitare, della percezione e della cura.
Nel 2022 è stato invitato da Barbara Pavan a partecipare a una collettiva al Museo del tessuto e del Ricamo di Valtopina e alla Galleria Manca Spazio di Chiara Manca a Nuoro. A Novembre 2023 ha esposto al Museo Archeologico di Olbia. Fa parte del collettivo internazionale fiberartfever che ha sede in Francia. Vive e lavora tra la Sardegna e la Puglia.
CENZO COCCA
dalle radici alla poesiaa cura di Elisabetta Mero
PLUS+
via F. Novati 2 Milano
Opening: giovedì 10.04.2025, h. 18.00-21.00
Periodo: 08-13 aprile 2025
Orari di apertura: tutti i giorni 15.30-19.30
contatti
LAQ heritage
cell. +39 3406701854
lartquotidien@gmail.com
www.laqheritage.com
@laqheritage
Insoliti Berberi
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in collaborazione con Luca Sguaitzer
Dall’8 febbraio 2025 su appuntamento.
In mostra una selezione accurata di oggetti tessili realizzati dai Berberi di varie tribù nomadi o che vivono sui Monti Atlas del Marocco e altri paesi del nord Africa.
La cultura afro-berbera ha origini antichissime e vanta una tradizione tessile di grande ricchezza e varietà. Oltre agli ormai noti tappeti e kilim Berberi esiste una produzione meno conosciuta che racconta la storia, la spiritualità e l’identità di ogni tribù.
Il tessile per queste culture è più di un semplice manufatto: rappresenta un linguaggio simbolico attraverso il quale le tribù tramandano le loro credenze e i legami comunitari. Ogni colore, motivo e tecnica ha un significato preciso e si ricollega alla vita quotidiana e alla protezione contro le forze maligne.
In mostra veli, mantelli, ricami, cuscini, tappeti annodati e Kilim.
INSOLITI BERBERI
in collaborazione con Luca Sguaitzer
dall'8 febbraio 2025
IDEA4MI
via Lanzone 23 Milano
su appuntamento: lartquotidien@gmail.com
Tessiture Qashqai
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a cura di Elisabetta Mero
Preview mostra giovedì 28 novembre 2024
Durata mostra dal 29 novembre all’11 dicembre 2024
LAQ – heritage è lieta di presentare nella galleria IDEA4MI in Via Lanzone 23, a partire dal 28 novembre, la mostra TESSITURE QASHQAI, una selezione di antichi tappeti tribali provenienti principalmente dall’area del Fars nell’odierno Iran.
I Qashqai sono una popolazione nomade probabilmente di origine azera o turca che si è mischiata con altre tribù persiane. Il popolo ha sempre cercato di difendere la propria identità nomade, simbolo di resistenza culturale e parte importante del patrimonio etnografico e storico dell’Iran.
Le fonti sul loro passato sono lacunose, dunque, la lingua e gli spostamenti stagionali per la transumanza delle greggi sono i campi di verifica più utili per le ipotesi di ricostruzione storica.
Il loro gruppo etnico è suddiviso in molteplici clan gerarchici che vivono ancora oggi principalmente nelle regioni montuose del sud-ovest dell’Iran, in particolare nelle province di Fars, Kuzistan e Bushehr.
In mostra sono presenti esempi di loro tessiture realizzate per la quotidianità e non per il mercato e la vendita.
La pastorizia di pecore, capre e cammelli era una delle fonti basilari della loro economia mentre la tessitura della lana, essendo stata praticata fin dalle origini per lo più per uso interno, è caratterizzata da una grande spontaneità. Tuttavia, le donne che lavoravano al telaio hanno sempre riprodotto fedelmente i decori della loro tradizione e i tappeti Qashqai sono ancora oggi conosciuti come i più pregiati dell’Iran, caratterizzati da motivi geometrici e simbolici che riflettono la loro storia, cultura e visione del mondo.
Tra le loro molteplici produzioni tessili saranno esposti GABBEH, KILIM, SOFREH, e BORSE selezionati per la loro originalità rispetto alle produzioni più conosciute.
TESSITURE QASHQAI
a cura di Elisabetta Mero
29.11 - 11.12.2024
IDEA4MI
via Lanzone 23 MilanoPreview: giovedì 28.11.2024 su appuntamento
Orari di apertura:
martedì-venerdì 16.00-19.00
week end o altri orari su appuntamento: lartquotidien@gmail.com
Appunti tessili
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in collaborazione con Nader Sobouti
In mostra una selezione curata di tessili e oggetti di varie provenienze ed epoche con in comune il fatto di essere pezzi unici e rari. Sono appunti o primi passi nel percorso di scoperta del mondo infinito dei tessili e del loro legame con la storia dei popoli di tutti il mondo.
Tra le opere sono in mostra in vetrina tre Suzani meravigliosi della metà del ‘900 in perfetto stato di conservazione, all’interno un piccolo punto francese con la Storia di Santo Stefano, un ricamo genovese del ‘700, Ikat uzbeki e Kaitag del Kirghizistan e molto altro.
APPUNTI TESSILI
in collaborazione con Nader Sobouti
11 - 17 novembre 2024
CAMERE SEPARATE
Via Gaudenzio Ferrari 7, Milano
orari di apertura: 15.00-19.00 (o su appuntamento)
Made in India
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Tessuti e Ricami
in collaborazione con Paola Manfredi del Centro Culturale Italia-Asia
Una selezione di pregiate opere d’arte tessile provenienti da diverse aree dell’India che testimoniano la ricchezza e la varietà delle produzioni tessili tradizionali indiane.
Gli oggetti, per la loro bellezza e per lo stato di conservazione, sono considerati rari anche in India.
In mostra i tessuti Phulkari del Panjab, scialli ricamati con filo di seta su base di cotone tessuto a mano, utilizzati nelle occasioni importanti della vita, dal Gujarat un prezioso tessuto di seta ricamata e coperte trapuntate tipiche dei pastori nomadi, un mantello dell’ inizio del ‘900 e scialli pashmina dal Ladakh himalayano di lana pregiata realizzati con la tecnica tie-dye.
L’opera più antica è un prezioso ricamo del ‘700 in seta e fili metallici su seta, mai esposto a Milano, realizzato con molta probabilità in Deccan per la corte ottomana. Infine si potrà scoprire un frammento di tessuto JAMDANI dal Nepal in cotone con lamine d’argento.
MADE IN INDIA
Tessuti e Ricami
in collaborazione con Paola Manfredi del Centro Culturale Italia-Asia
Sofreh
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Astrazioni nomadi
in collaborazione con Alberto Levi Gallery
Una selezione di antichi tappeti minimalisti tribali a tessitura piana provenienti da diverse aree dell’Iran.
Un viaggio immaginario verso luoghi e tradizioni che si sono ormai quasi del tutto perse e che racchiudono i segreti delle tecniche e delle abilità delle donne Afshsar e Bakhtiari.
I sofreh venivano utilizzati dalle tribù nomadi all’interno della tenda come tovaglie per accogliere gli ospiti o per servire il pane. Finemente tessuti in lana con tecnica a kilim, in un formato tendente al quadrato i sofreh sono spesso decorati da campiture aperte e da motivi geometrici astratti caratteristici di ciascuna tribù. Questi venivano tessuti esclusivamente dalle donne in modo da arricchire la dote di una figlia o di una nipote oppure in occasione di nascite o matrimoni.
L’idea alla base di questa mostra è quella di esplorare culture tribali tramite manufatti in cui si manifesta, con una apparente semplice bellezza, l’abilità, la libertà e la creatività femminile (vedi Parviz Tanavoli The Sofreh of Kamo, translated by Shirin Samii, Yassanavoli, 1998; Alberto Boralevi, Sofreh: pane amore e fantasia dalla Persia tribale, Editoriale Giorgio Mondadori, 2010).